Il tempo è galantuomo: i neo eletti alla prova |
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Domenica 03 Marzo 2013 21:02 |
![]() Lasciamoli in pace: il tempo è galantuomo. Lasciamo che messaggi, proclami, battute e insulti siano convogliati sulle prime pagine, cartacee e virtuali, attraversino gli schermi televisivi e i commenti da circolo ricreativo. Teniamoci le nostre opinioni in attesa di essere confermati o smentiti. Nel bene e nel male saranno i fatti a dimostrare serietà, coerenza e (eventuale) interesse per la nazione.
I fatti finora hanno inequivocabilmente mostrato una vittoria schiacciante. I fatti hanno dimostrato la rinuncia al rimborso elettorale. I fatti hanno dimostrato che la legge democratica dei numeri porta sul gradino più alto del podio chi riceve il maggior numero di consensi. I fatti hanno dimostrato che accettare metà dell’importo dell’emolumento parlamentare, conservando alcuni benefici dello status di “cittadino parlamentare” e non “onorevole parlamentare”, permette comunque di portare a casa una bella sommetta, specialmente per chi fino al 24 febbraio 2013 era a carico di altri, inoccupato o precario. Dopo i numeri, ecco il tempo, proprio questa convenzione astratta, diversa in ogni civiltà e in ogni luogo, che decreterà se la fiducia dei cittadini, delusi, convinti, seri o opportunisti, sia stata ben riposta. Il tempo, anche quello che serve ad apprendere i meccanismi che servono per mantenere le promesse. Il tempo dei proclami di piazza è finito. Bisogna farsi dare l’indirizzo del Senato e del Parlamento. Magari anche imparare come si elegge il Presidente della Repubblica o la differenza esistente tra legge e decreto-legge, emendamento e abrogazione, e così via. Ora è arrivato il tempo di dimostrare – tutti indistintamente a prescindere dal colore e dai numeri – la serietà. Proprio quella serietà che si dimostra con la coerenza, cioè con la corrispondenza tra azioni e affermazioni, parola e azione, promesse e capacità di mantenerle. Stiamo alla finestra e osserviamo. A proposito di tempo, però, bisogna notare che ne abbiamo poco. Abbiamo gli occhi di molti puntati addosso; servono lucidità e calma per pensare e agire bene. Altrimenti per Natale, insieme al panettone (sempre che la crisi non si mangi anche quello) riceveremo anche una nuova convocazione alle le urne. |