RISTORAZIONE SCOLASTICA: DAL 13 OTTOBRE AL VIA IL NUOVO MENÙ Partirà il prossimo martedì 13 ottobre
Martedì 07 Aprile 2020 08:12
IL GRANDE IMPEGNO DEI SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE DURANTE L’EMERGENZA
Martedì 14 Aprile 2020 13:11
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La proposta unanime con decorrenza dal 22 ottobre in Lombardia che precede altre regioni. Prevenzione è meglio considerando che i dati giornalieri fanno data da 15 giorni precedenti all'uscita in qunato risultano sempre retroattivi.
Stop di tutte le attività e degli spostamenti, ad esclusione dei casi ‘eccezionali’ (motivi di salute, lavoro e comprovata necessità), nell’intera Lombardia dalle ore 23 alle 5 del mattino. A partire da giovedì 22 ottobre.
È la proposta che, all’unanimità,i sindaci di tutti i Comuni capoluogo della Lombardia, il presidente dell’Anci, Mauro Guerra, i capigruppo di maggioranza e di opposizione e il governatore Attilio Fontana, preso atto di quanto rappresentato dal Comitato Tecnico Scientifico lombardo, chiederanno di condividere al Governo, nella persona del ministro della Salute, Roberto Speranza, per fronteggiare la diffusione del coronavirus.
Una proposta che nasce dalla rapida evoluzione della curva epidemiologica e dalla previsione della ‘Commissione indicatori’ istituita dalla DG Welfare. Secondo cui, al 31 ottobre, potrebbero esserci circa 600 ricoverati in terapia intensiva. E fino a 4.000 in terapia non intensiva.
Chiusura media e grande distribuzione non alimentare
Inoltre, nella riunione tenutasi lunedì 19 ottobre, oltre a condividere la richiesta di stop ad attività e spostamenti, tutte le parti intervenute hanno condiviso l’opportunità della chiusura, nelle giornate di sabato e domenica, della media e grande distribuzione commerciale. Tranne che per gli esercizi di generi alimentari e di prima necessità.
Al momento negli Ospedali lombardi non esistono criticità. Gia predisposte per evenntuali aumenti malati reparti Covid di degenza, sub intensiva eterapia intensiva.
L’Amministrazione Comunale di Seveso sospende cautelativamente il servizio di trasporto scolastico limitatamente al pullman numero 3 che effettua servizio per e da la scuola secondaria di primo grado Leonardo da Vinci.
Il provvedimento è stato adottato a seguito del riscontro di una positività al virus Covid-19 di una alunna che utilizza questo pullman.
In attesa delle decisioni che prenderà l’Agenzia di Tutela della Salute della Brianza, e in condivisione con la Dirigenza Scolastica dell’Istituto Comprensivo Via De Gasperi, è stato suggerito ai genitori degli alunni che utilizzano il suddetto pullman di evitare agli stessi la frequenza scolastica in presenza almeno fino a comunicazione ufficiale in merito da parte, appunto, dell’ATS Brianza.
Si svolgerà in città dal 16 novembre al 6 dicembre la campagna vaccinale antinfluenzale programmata da Regione Lombardia.
E’ di competenza dei medici curanti la predisposizione degli elenchi dei vaccinandi e l’organizzazione degli appuntamenti per i propri pazienti. Il Comune, rispondendo alla richiesta di collaborazione pervenuta da parte di ATS, ha messo a disposizione alcuni luoghi pubblici per consentire ai Medici di Medicina Generale di disporre di spazi adeguati per vaccinare in sicurezza e in tempi rapidi quanti rientrano nelle fasce di popolazione individuate da Regione Lombardia.
Su 74 medici presenti in città 35 sono risusciti ad organizzare l’attività in sicurezza nei propri ambulatori.
La restante parte ha chiesto al Comune spazi diversi per assicurare il servizio: “Nella scelta dei luoghi abbiamo privilegiato criteri di capillarità e prossimità – spiegano il Sindaco Dario Allevi e l’Assessore alle Politiche Sociali Desirée Merlini – per facilitare il più possibile le operazioni e garantire piena sicurezza ai pazienti e agli operatori”.
I luoghi individuati dal Comune sono:
Ospedale San Gerardo (vecchio), via Solferino 16 da lunedì a sabato
Casa del Volontariato, via Correggio 59 da lunedì a sabato
Cinema Metropol, via Cavallotti 154 da lunedì a domenica
Centro Anziani Corona Ferrea, via Procaccini 15 da lunedì a sabato
Centro Anziani Auser Casati, Via Aquileia 2 da lunedì a sabato
Farmasalus, via M. D’Agrate 26 da lunedì a sabato
Si stima così che nel giro di tre settimane possano essere somministrate circa 11.700 dosi vaccinali negli spazi pubblici individuati.
L’Amministrazione Comunale - in collaborazione con Croce Rossa, Gruppo Comunale di Protezione Civile, Auser, volontari del Centro Anziani Corona Ferrea ed altre associazioni di volontariato - garantisce l’apertura e la chiusura dei luoghi e ne cura l’allestimento. Assicura, inoltre, la sanificazione al termine delle attività e un adeguato numero di volontari per regolamentare i flussi di ingresso e di uscita nel rispetto delle prescrizioni AntiCovid in vigore.
Saranno i sindaci a dover decidere quali strade e piazze dovranno essere chiuse, ma anche prefetto e presidenti di Regione, dopo la modifica del testo del Dpcm avvenuta nella notte. In alcuni Comuni i sindaci stanno già stilando l’elenco delle zone ritenute a rischio e poi concorderanno con il prefetto - che dovrà disporre i presidi delle forze dell’ordine - la chiusura. Un compromesso arrivato al termine di una trattativa andata avanti per oltre sei ore ed è stata risolta alle 12,40 quando palazzo Chigi ha diffuso il testo definitivo.
Modificato rispetto a quello inviato alle Regioni e al Cts. Al centro della disputa il potere di chiudere piazze e strade per impedire gli assembramenti che ha provocato l’ira del presidente dell’Anci Antonio Decaro, determinato a fermare quello che ha definito «uno scaricabarile».
La prima bozza
Alle 19,30 del 18 ottobre viene inviato il testo alle Regioni per la condivisione delle norme. È scritto che «i sindaci dispongono la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private». Decaro chiama il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, chiede di cambiarla. Ricorda che nessuno li ha consultati. Parla anche con il ministro della Salute Roberto Speranza. La questione sembra risolta.
La conferenza stampa
Si capisce che non è andato come previsto quando alle 21,30 quando Conte parla in tv e sui canali social ribadendo che «i sindaci hanno il poter di chiudere strade e piazze». L’Associazione Sindaci d’Italia tra cui Decaro tweettano la loro contrairetà, chiedono che la norma sia modificata. Quando la conferenza stampa finisce Conte e Decaro si parlano. Il presidente del Consiglio chiarisce che è stato il Partito Democratico a suggerire la norma, il ministro Dario Franceschini in particolare. Decaro chiarisce che nessuno degli oltre 4.000 sindaci Pd è mai stato consultato. Conte assicura che sarà cambiata.
Ultima stesura e pubblicazione
Due minuti dopo la mezzanotte Palazzo Chigi diffonde il testo definitivo ma risulta uguale alla lettura delle 21.30. Arriva una nota urgente che chiede di annullare la pubblicazione e attendere perché «c’è stato un errore». Alle 12,40 di oggi viene diramato il testo definitivo: «Delle strade o piazze nei centri urbani dove si possono creare situazioni di assembramento può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, fatta salva la possibilità di accesso deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private».
Nuovo Dpcm, chiusure di vie e piazze. Chi decide? Il giallo dell’ultima bozza cambiata nella notte
Saranno i sindaci a dover decidere quali strade e piazze dovranno essere chiuse, ma anche prefetto e presidenti di Regione, dopo la modifica del testo del Dpcm avvenuta nella notte. In alcuni Comuni i sindaci stanno già stilando l’elenco delle zone ritenute a rischio e poi concorderanno con il prefetto - che dovrà disporre i presidi delle forze dell’ordine - la chiusura. Un compromesso arrivato al termine di una trattativa andata avanti per oltre sei ore ed è stata risolta alle 12,40 quando palazzo Chigi ha diffuso il testo definitivo. E modificato rispetto a quello inviato alle Regioni e al Cts. Al centro della disputa il potere di chiudere piazze e strade per impedire gli assembramenti che ha provocato l’ira del presidente dell’Anci Antonio Decaro, determinato a fermare quello che ha definito «uno scaricabarile».
La prima bozza
Alle 19,30 del 18 ottobre viene inviato il testo alle Regioni per la condivisione delle norme. È scritto che «i sindaci dispongono la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private». Decaro chiama il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, chiede di cambiarla. Ricorda che nessuno li ha consultati. Parla anche con il ministro della Salute Roberto Speranza. La questione sembra risolta.
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La conferenza stampa
Si capisce che nulla è deciso alle 21,30 quando Conte parla in tv e sui canali social ribadendo che «i sindaci hanno il poter di chiudere strade e piazze». Decaro scrive anche a lui, chiede che la norma sia modificata. Quando la conferenza stampa finisce Conte e Decaro si parlano. Il presidente del Consiglio chiarisce che è stato il Partito Democratico a suggerire la norma, il ministro Dario Franceschini in particolare. Decaro chiarisce che nessuno degli oltre 4.000 sindaci Pd è mai stato consultato. Conte assicura che sarà cambiata.
Ultima bozza
Due minuti dopo la mezzanotte Palazzo Chigi diffonde il testo definitivo. È uguale alla prima bozza. Arriva una nota urgente che chiede di annullare la pubblicazione e attendere perché «c’è stato un errore». Alle 12,40 viene diramato il testo definitivo: «Delle strade o piazze nei centri urbani dove si possono creare situazioni di assembramento può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, fatta salva la possibilità di accesso deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private».
La Prefettura di Monza e della Brianza ha aggiornato il vari sindaci della Provincia di Monza e Brianza. in data 13 ottobre nell’intera provincia, che conta 878.267 abitanti, ci sono + 176 casi. Quindi 7443 che rispetto al numero di abitanti è lo 0,85%.
A Monza Città + 22 casi nuovi registrati rispetto a 13 ottobre.
All’Ospedale di Monza, nuovamente trasformato in centro Covid seguendo scrupolosamente tutti i protocolli necessari gli ospedalizzati sono 55, 7 sono in terapia sub intensiva e 6 in terapia intensiva ma non si riscontrano carenze organiche né saturazione dei reparti né delle terapie intensive, nessun decesso. Il direttore Generale Mario Alparone conferma che l’Ospedale San Gerardo fa parte dei 10 hub (a marzo erano 17) predisposti alle cure dei casi più complessi.
L’Ospedale di Vimercate informa che + 53 persone sono sottoposte a sorveglianza, 9 cittadini ricoverati, nessun decesso. A casa in isolamento 267
All’Ospedale di Desio 6 pazienti risultano ricoverati in terapia sub intensiva. Nella cittadina i contagi assistiti a domicilio sono 393.
A Carate Brianza i numeri i contagiati sono 204
A Concorezzo una Rsa risulta con 46 ospiti positivi e risultano 6 decessi di pazienti anziani trovati anche positivi al Covid.
Il Sindaco di Seveso, Luca Allievi, riguardo al numero delle persone contagiate da virus Covid-19 residenti nel Comune. Il bollettino riporta ora + 25 nominativi, +18 sono attualmente assistiti a domicilio, nessun decesso e 87 sono guariti.
La riapertura delle scuole sta incidendo in maniera sensibile alla ricrescita dei contagi. Dopo le due classi della scuola primaria Enrico Toti di Baruccana, lo scorso fine settimana l’Agenzia di Tutela della Salute della Brianza ha posto in isolamento domiciliare (quarantena) una classe della scuola secondaria di primo grado Leonardo da Vinci fino al 16 ottobre 2020 e una classe della sede coordinata di Seveso dell’istituto professionale Luciano Milani fino al 19 ottobre 2020, a seguito del riscontro di una positività al virus Covid-19 per classe.
A Limbiate 271, a Giussano 221, a Seregno 342, a Cesano Maderno 303, a Brugherio 342. Tutti in isolamento domiciliare.
A seguito di quanto disposto dal recente DPCM, il Teamservicecar HRC Monza comunica che per la gara di sabato 17 ottobre alle 20.45 contro il C.P. Grosseto e per le successive partite - e fino a nuove disposizioni - potranno accedere al Palasport di Biassono un massimo di 130 spettatori.
Per gli eventi legati alla Serie A1 non ci saranno biglietti disponibili e potranno fare il loro ingresso solamente i possessori delle tessere Sosteniamo HRC Monza, che dovranno essere presentate all'ingresso prima di ogni incontro casalingo.
Le tessere saranno acquistabili presso il palazzetto di Biassono il mercoledì e il giovedì dalle 20.00 alle 21.30 e al botteghino nella giornata di gara, a partire dalle ore 19.45.
Le card non vengono considerate come "abbonamenti" alla stagione sportiva 2020/21, ma sono bensì una mera forma di sostegno per il Club. Pertanto, chi lo desiderasse, con una sola tessera (che sia indistintamente Gold da € 200, Silver da € 100 oppure Bronze € 50) potrà richiedere un ulteriore ingresso per una persona, inviandone i dati all'email
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Sarà possibile prenotare il proprio posto fino alle ore 12.00 di sabato fino ad esaurimento del numero di ingressi, dopo di che, per una mera questione numerica, avrà diritto ad entrare solo un utilizzatore della card Sosteniamo HRC Monza.
Si comunica infine che per motivi di sicurezza, le gare di ogni altra categoria (Serie B, Under 19, 17, 15, 13, 11, minihockey) saranno sempre svolte a porte chiuse, ad eccezione del personale minimo indispensabile, che dovrà essere appositamente registrato.
(Laura Giulia D’Orso). “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”. Cit. Goebbles - il ruolo delle fake news
La minoranza di coloro che leggeranno la frase la attribuirà ad un certo Joseph Goebbles. Altri la cercheranno su internet. Inoltre, navigando online, risulteranno richiami di articoli tipo quello, apparso nel 2016 sul Fatto Quotidiano: Gaffe di Farinetti: “Come diceva Goethe, a forza di ripetere una roba questa diventa vera. Ma la frase era di Goebbels!”
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"MonzaOggi" Sede legale: P.zza Diaz, 1 - 20900 Monza Sede operativa: P.zza Diaz, 1 - 20900 Monza Reg. Trib. di Monza n. 01/2013 del 10/01/2013 Direttore Responsabile: Paolo Mariani